eBook e mp3 di seconda mano: idea assurda o trovata geniale?


Uno dei principali vantaggi dei libri elettronici è quello di essere resistenti all'usura del tempo. Niente pagine ingiallite, scollate o stropicciate; anche dopo mille riletture, l'ebook resta come nuovo. Per questo la possibilità di commerciare file digitali 'di seconda mano' ha, comprensibilmente, innescato un acceso dibattito a livello internazionale.

Se anche Amazon entra nel business

È recente la notizia che Amazon ha brevettato un sistema per la compravendita di ebook di seconda mano. L'ipotesi di un mercato dei file digitali 'usati' suscita non pochi interrogativi; tra un ebook nuovo e uno 'vecchio', in perfette condizioni ma a prezzo ridotto, cosa sceglieranno i consumatori? Ma soprattutto: si renderà necessario un ripensamento del concetto di proprietà relativamente ai file digitali?

Il procedimento studiato da Amazon si configura come un ampliamento della funzione di prestito digitale, già abilitata sulla piattaforma Kindle. Quando un utente acquista un ebook, può decidere di prestarlo ad altri. Per tutta la durata del prestito il file diventa inaccessibile al proprietario iniziale; il libro non viene cancellato dal dispositivo originario ma, come accade nella realtà, non è possibile sfogliarlo mentre viene letto da qualcun altro. Se il proprietario, invece, decidesse di vendere l'ebook, il procedimento sarebbe molto simile. In cambio di una somma di denaro, il file in questione verrebbe trasferito permanentemente su un altro dispositivo e l'utente che effettua la vendita non potrebbe più scaricarne un'altra copia dal proprio account Kindle.
Secondo Mark Rosenblatt, esperto in materia di brevetti e contenuti digitali, Amazon guadagnerebbe l'occasione di rafforzare ulterioremente la propria posizione nei confronti degli editori. Potrebbe tagliarli fuori dalle operazioni di rivendita, come accade con i libri cartacei, oppure attrarre un maggior numero di autori verso la propria piattaforma di self-publishing, proponendo loro una percentuale sulla vendita di ebook usati.

I nostri file digitali non ci appartengono

Più complessa è invece la questione della proprietà dei file. Se io compro un libro, entro in possesso di un oggetto materiale che posso prestare, spostare e leggere tutte le volte che desidero. Posso anche regalarlo o, in alternativa, venderlo, senza che ciò costituisca una violazione del diritto d'autore. I file digitali, invece, sono soggetti a un maggior numero di limitazioni. Acquistando un file su Amazon o iTunes, ad esempio, non divento proprietario dell'ebook o del brano mp3, ma di una licenza che mi consente di fruirne secondo le modalità stabilite, per un lungo periodo di tempo. Amazon o iTunes restano i legittimi proprietari del 'mio' file e si riservano il diritto di revocare l'accesso in qualsiasi momento, qualora dovessero rilevare una – reale o presunta – violazione dei termini.
Ha avuto una certa risonanza sul web la bufala su Bruce Willis che, scoperto di non poter trasmettere la propria libreria di iTunes ai figli, si preparava fare causa ad Apple. Benché si sia rivelata falsa, la notizia ha indotto molti a riflettere sulla natura degli oggetti digitali.

Proprio in questi giorni ReDigi, la startup statunitense che per prima aveva posto le basi per un commercio legale dei file musicali di seconda mano, sta affrontando un processo che determinerà se il suo modello di business costituisca o meno una violazione del copyright. Prima di mettere in vendita qualcosa su ReDigi, l'utente deve scaricare sul proprio pc un software che si occupa di fare una scansione per verificare che il contenuto sia stato acquistato legalmente. Solo a questo punto il file viene cancellato dal computer di partenza (e da tutti i dispositivi a esso sincronizzati) e trasferito sul server di ReDigi per essere messo in vendita.

E se l'usato digitale innescasse un circolo virtuoso?

A chi sostiene che un tale sistema corra il rischio di alimentare la pirateria, Ossenmacher, CEO di ReDigi, replica: “La gente usa il denaro guadagnato dalla vendita di un libro usato per comprare nuovi libri. […] Ci sono centinaia di milioni di dollari di file digitali scaricati legalmente nei computer della gente di tutto il mondo, ReDigi non fa altro che sbloccarli”.



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Per saperne di più su ebook ed editoria digitale, leggi il mio libro Dalla carta ai bit. La svolta digitale nell’editoria