Ebook nelle scuole rinviati al 2015. Che ne pensano gli studenti?

La scuola digitale può attendere. Lo ha deciso il ministro dell'istruzione Maria Chiara Carrozza, che ha posticipato a Settembre 2015 l'introduzione dei libri di testo elettronici, fissata al 2014 dal precedente decreto Profumo.

E questo è solo l'ennesimo ritardo o "tradimento dell'Agenda Digitale", come lo ha definito Roberto Sambuco, capo del dipartimento alle Comunicazioni al ministero dello Sviluppo economico. Il nostro Paese, infatti, è penultimo in Europa nella classifica degli Stati più prossimi al raggiungimento degli obiettivi dell'Agenda Digitale Europea per l'annullamento del Digital Divide.

La saga degli ebook a scuola è iniziata molto tempo fa; l'adozione dei libri di testo digitali doveva diventare obbligatoria già a Settembre dello scorso anno. Il provvedimento, però, era stato rimandato in seguito alle proteste di editori e insegnanti, che lamentavano la difficoltà di adeguarsi a una transizione che, a detta loro, prevedeva tempi troppo brevi. Ne avevamo parlato in questo articolo.

Quest'anno abbiamo un nuovo ministro, ma le cose non sono andate molto diversamente. E così dovremo attendere il 2015 per vedere come se la caverà la nostra scuola alle prese con i libri digitali. Il ministro Carrozza è giunta a questa conclusione dopo un confronto con gli editori scolastici, che l'hanno convinta dell'inadeguatezza strutturale e tecnologica della scuola italiana.

Abbiamo ascoltato l'opinione di politici, editori, esperti, insegnanti e giornalisti... ma cosa ne pensano gli studenti? Sull'incontro tra i rappresentanti degli studenti e il ministro si è detto ben poco. Intorno alla metà di Settembre dovrebbe svolgersi un secondo incontro, nel corso del quale, si spera, verrà approfondita la questione.

In mancanza di dati ufficiali è stato spesso citato un sondaggio di Skuola.net, secondo il quale i nativi digitali sarebbero contrari all'adozione di ebook nelle scuole. Tuttavia, come specificato dagli amministratori del sito, si tratta di un sondaggio a partecipazione volontaria e quindi del tutto inaffidabile sul piano statistico. Infatti, a un mese dal suo lancio, il risultato è capovolto: attualmente sono i sostenitori dei libri digitali a essere in vantaggio.

Bonus: un'infografica su come affrontare il passaggio al digitale

How to Make the Jump to Digital



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Dalla carta ai bit. La svolta digitale nell’editoria