Tutto per una ragione

LEGGO O SON DESTA? Avventure Librarie con Roberta Zoli / 6


Un viaggio con gli adolescenti di oggi, tra amori, amicizie, social e canzoni.

"A questa età non lo decidi tu, succede. Non lo puoi programmare. L'amore arriva e basta. Un po' come il sole dopo settimane di pioggia. Succede proprio così, una mattina ti svegli e ti rendi conto di essere innamorata".

Per un po' tornare adolescente e guardare Chiara come una compagna di classe; certo, i miei tempi erano meno social e sicuramente più campagnoli, ma è bello ricordare come ci si sentiva allora, leggendo le pagine di un romanzo per ragazzi. Ringrazio quindi l'autore, Andrea Bilotto, per avermi nel frattempo portato a fare shopping per il centro di Milano, a prendere un aperitivo sui Navigli e poi in giro per una Cesena che mi è molto cara.

L'autore, psicologo specializzato in problemi legati all'età evolutiva e adolescenza,  per le edizioni Homeless Book ha già pubblicato: "Educare all'uso dei media",  "Dal cyberbullismo alla dipendeza on line", "Meglio Social che male accompagnati" e "Quale scuola scelgo dopo le medie?" (questi ultimi con Iacopo Casadei). In questo suo nuovo lavoro il tema dell'adolescenza è raccontato tramite le parole di Chiara:con le amiche, con sé stessa e con i ragazzi.

Tutto per una ragione è un romanzo piacevole, che mi ha fatto pensare alle mie splendide nipoti: adolescenti, belle e piene di vita, e per un po', grazie alla lettura, siamo state tutte e tre nello stesso posto e alla stessa età.

Nella leggerezza apparente di questo romanzo, alcuni pensieri di Chiara, quasi buttati lì, spingono però a fermarsi un attimo: " ... a volte penso che abbiano inventato i cellulari per impedire alle persone di guardarsi negli occhi" . Quante volte in effetti usiamo i nostri telefoni come ostacoli per gli altri?

ed anche: "è faticoso versare lacrime senza far rumore"  E se è faticoso non far rumore, ancor più faticoso è vederle, quelle lacrime, e trovare il modo di asciugarle in tempo.

Per questo lo consiglio agli adolescenti, ma anche ai loro genitori e nonni. Tra l'altro, grazie alle efficienti note a piè di pagina è compreso un piccolo corso di aggiornamento sulle app più in uso e neologismi, per poter comprendere meglio questo vortice che è l'adolescenza.


E come dice Chiara:

"Bisogna pur metterlo, il punto.

Alla fine di una frase.

Alla fine di una storia.

Si chiama ortografia.

O più comunemente coraggio.

Buona lettura quindi, punto.

robiz

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